Sonntag, 25. August 2013

Io vivo in un'altra Germania

Io sono un'affamatissima lettrice di blog, soprattutto expat blog. Mi piace molto leggere le esperienze di chi come me non vive in Italia, viste con degli occhi simili ai miei.
Gli occhi italiani sono severi,  non la fanno passare liscia ai difetti dei nuovi concittadini. Nelle mie letture c'é un'altissima concentrazione di conferme dei luoghi comuni, quelli che ci siamo portati dietro dal Bel Paese.
Forse non me li ricordo neanche tutti, ma chi non li conosce?
Ho voluto alla fine parlarne anch'io, per quanto, come sempre, la mia sia solo ed esclusivamente un'opinione tra le tante, non migliore, non peggiore, "altra".
Il mondo delle opinioni ha un'eccezionale vantaggio, quello di non pretendere di dire la veritá, quindi puó permettersi di discostarsi da ció che dicono gli altri, anche se questi sono in maggioranza. Perció non me ne voglia chi fa parte di suddetta maggioranza e forse scambia "piú diffuso" per "giusto".
Bene, cominciamo.

I tedeschi sono freddi.
Per quanto ho potuto constatare, i miei nuovi connazionali sono molto amichevoli e lo sono a prescindere da chi sei, da come ti vesti e da quanto hai in tasca. Io sono arrivata qui senza niente, con due valigie e basta. Non mi aspettavo un'accoglienza calorosa, pensavo che mi avrebbero maltrattata 24 ore al giorno. Invece fin da subito ho trovato tantissime persone pronte ad aiutarmi, che mi hanno riempita di consigli e dritte su come cercare un appartamento ed un lavoro, mi hanno accolta in casa loro e presentato i loro amici. Se cadi per strada c'é sempre qualcuno pronto a tenderti la mano per rialzarti, se chiedi un'informazione spesso si offrono di accompagnarti per un tratto di strada.
Non fraintendetemi, c'é anche una marea di residui di funzioni corporali che faranno di tutto per dissuadervi dal fermarvi stabilmente in questo Paese. Ho incontrato un paio di impiegati di uffici pubblici che andrebbero letteralmente denunciati, oppure altri che ti snobbano perché sei "Ausländer" ma non costituiscono un campione abbastanza vasto da farmi pensare che sia la normalitá.
Le esperienze negative le ho fatte principalmente all'inizio, quando esprimermi era seriamente un problema. Adesso so rispondere per le rime e certi soggetti abbassano subito la cresta se si rendono conto che non sono una sprovveduta.
Paradossalmente proprio questo atteggiamento mi ha fatto dubitare della loro algiditá.
Credo che sia necessaria una buona dose di empatia per comprendere al volo che tipo di essere umano hai davanti e modularti in base alla tua pecezione. Se ti dimostri fermo e deciso (attenzione, non arrogante) difficilmente vieni preso in giro. Se hai un comportamento gentile e disponibile ispiri di rimando gentilezza.
Ma questo vale a prescindere dalla nazionalitá, oder?
Quindi, piuttosto che etichettare direttamente il teutone come "freddo", preferisco dire che é diffidente, agisce e in base alla reazione si comporta.

In Germania si mangia male.
Questo é un caposaldo fra gli stereotipi. Ma in che senso, che vuol dire? E rispetto a cosa? A volte non capisco se si intenda dire che il tedesco medio si cibi di sola spazzatura oppure che in Germania non esista proprio una tradizione culinaria. In entrambi i casi mi sento di dissentire.
A parte che, per come io intendo il "mangiare sano", penso si mangi ormai male anche in Italia, ma anche facendo riferimento ad un concetto piú vasto di bontá quell'idea non trova fondamento.
Qui non ci si nutre mica solo di Wurst, Schnitzel e patate! Ho avuto modo di vivere con una signora che cucina ancora in modo tradizionale e mi sono leccata i baffi ogni giorno. Si, é vero, la carne la fa da padrona e i piatti sono piuttosto grassi; le patate sono un contorno quasi irrinunciabile, ma le cucinano in mille modi e con condimenti diversi,; ci sono tantissimi tipi di cereali usati in svariate preparazioni; le verdure non mancano. Vogliamo parlar di quanti tipi di zuppe esistono o di quanto sono buoni i dolci? Insomma dove sta il problema?
Forse un intoppo c'é e non é trascurabile. Sempre meno giovani imparano a cucinare e contando che certe pietanze richiedono ore per essere preparate, non mi stupisce. Allora si va giú di hamburger, pizze e kebab e la salute va a farsi benedire.

I tedeschi si vestono male
Ebbene si, ancora nel 2013 esistono esemplari di piedi con sandalo e calzino, ma per lo piú si tratta di anziani... Quando mi trovo a passeggiare oppure esco con delle amiche mi stupisco sempre di come riescano a mettere insieme una serie di capi con tessuti e colori diversi, ottenendo, nonostante tutto, un risultato molto gradevole. Per quel che ho potuto appurare, spinti forse dal clima molto variabile, hanno un grande talento per l'abbigliamento a strati. Si vedono innumerevoli fanciulle con 4 strati di diversa trama e pesantezza, pettinature realizzate in 5 minuti che sembra abbiano richiesto ore, make up semplicissimi che danno l'idea del "pulito"...meraviglioso, non ci sono altre parole per descrivere il loro aspetto (si, qualche maschietto ne troverebbe di piú fantasiose). Provo un'enorme ammirazione per loro, dovuta piú che a questo talento in sé, all' impressione di comoditá che ha quel modo di vestirsi. Ecco, forse la definizione piú calzanze per la loro maniera di abbigliarsi é: semplice, comoda, funzionale.
Io personalmente provo ogni giorno un senso di libertá immenso quando apro l'armadio e in due secondi trovo le cose che mi servono. In Italia era un inferno, solo che non lo sapevo. Ogni santo giorno dovevo fare attenzione a una serie assurda di variabili: tonalitá dello stesso colore che dovevano essere abbinate con estrema accuratezza (due blu insieme GIAMMAI); tessuti che dovevano assolutamente coordinarsi, compensarsi, richiamarsi o chissá che; fantasie e stampe da dosare con cura e ponderazione; calcolo al cm di dove doveva terminare il top perché altrimenti ti fa piú grassa, piú bassa, meno curata etc.etc. Trascuro di parlare di borse e scarpe.
In questo esatto momento mi rendo conto che avrei potuto scrivere un libro sull'argomento, come quasi tutte le donne italiane che conosco, ma mi veniva spontaneo, non ci facevo quasi caso. Allora la questione, per me, non é che i tedeschi si vestono male e noi ci vestiamo bene, é che siamo stati educati con canoni di bellezza che richiedono uno sforzo cognitivo grandissimo per essere rispettati e noi riteniamo indispensabile rispettarli. Vedere un popolo a cui invece non importa nulla di tutto ció, ce lo fa apparire automaticamente incapace.
Per la cronaca, i vestiti che ho portato dall'Italia rimangono in valigia, sono praticamente inutilizzabili qui :-(

...continua...

2 Kommentare:

  1. Io qualche volta sono stata rumena,ma a parte questo la parola Ausländer la trovo offensiva :-P

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  2. Ahahah, rumena mi manca :-)
    Si, la parola Ausländer ha un che di dispregiatiativo, trovo anch'io, della serie "brutti e cattivi". Per fortuna non la sento pronunciare spesso e mai nei miei confronti :-D

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